"È più facile lavorare con ingredienti di alta qualità".  

Il pasticcere Mirosław Koś non vuole passare tutta la notte a sfornare ciambelle o a preparare altri dolci in una pasticceria. Vuole creare ottimi dessert e torte dalle forme insolite. "Qualcosa di unico che non si vede tutti i giorni in una pasticceria. Prodotti con un fattore "wow". Lavoro all'Haston City Hotel, che ospita molte conferenze con un gran numero di visitatori. A volte preparo torte per tre, quattro o addirittura cinquecento persone".

Gastronomia

Koś ha iniziato la sua carriera come pasticciere negli anni '80. Il suo primo datore di lavoro lo ha guidato bene e gli ha trasmesso l'amore per il mestiere. Ha poi lavorato in pasticcerie, ma è passato presto al mondo della gastronomia. "Da giovane e con poca esperienza, mi sono buttato a capofitto come sous chef. Ho preso confidenza con le responsabilità che ne derivano, poi sono diventato chef e ho imparato le abilità di un pasticcere. È così che è iniziata la mia carriera: nelle caffetterie e nei ristoranti del centro storico di Breslavia. Non importa quanto grandi o piccoli fossero, preparavo sempre qualcosa di più impegnativo di una torta media".

Qualità costante

Nel suo attuale datore di lavoro, l'Haston City Hotel, Koś ha la libertà di lavorare con gli ingredienti migliori. "Siamo fortunati a potercelo permettere, perché di questi tempi non è scontato", dice. "È bello poter lavorare con i prodotti Debic; uso il loro burro e la loro panna da quasi 20 anni. La qualità è una priorità assoluta per me. E Debic la mantiene sempre".

Koś apprezza particolarmente la qualità costante. "Quando aspetto 200 ospiti, non posso lasciare nulla al caso. Debic Prima Blanca è sempre stabile, anche quando viene consegnato in un'auto fredda in piena estate e la temperatura esterna è di 40°. Conservo la crema in frigorifero, ma non ho mai avuto problemi quando devo usarla freschissima. La crema è sempre buona e rende i miei dolci esattamente come me li aspetto".

Koś è nel settore da quasi 40 anni. Ricorda quando era impossibile produrre praline in Polonia. "Non avevamo stampi e non si potevano comprare da nessuna parte. E se qualcuno portava uno stampo dall'Occidente, non avevamo vero cioccolato. Potevamo comprare solo glassa di cioccolato o cioccolato imitato.